Negli ultimi 90 anni il rapporto tra benessere organizzativo e produttività è stato oggetto di numerosi studi e ricerche. Quello che si riscontra in ognuna di queste, è che sia gli esperimenti effettuati nei primi anni 30 ad esempio dallo psicologo e sociologo Elton Mayo, che le più recenti ricerche effettuate alla Stanford University, portano a conclusioni convergenti: l’aumento del rendimento dipende soprattutto dall’instaurarsi di rapporti amichevoli e positivi tra colleghi. Ma non è solamente la produttività a risentire positivamente di questi benefici. Creare un clima di lavoro sereno, formare una squadra di lavoro affiatata e collaborativa aumenta il benessere fisico e psichico dei lavoratori, abbassa i livelli di stress e riduce drasticamente il turnover. Altri studi rivelano infatti che uno dei principali motivi che portano le persone ad abbandonare il proprio posto di lavoro, è proprio lo stress. In sostanza, che si tratti di una grande multinazionale con migliaia di dipendenti o di una piccola startup, per le aziende di ogni settore diviene oggi di primaria importanza occuparsi del benessere e della formazione dei propri collaboratori, per creare un ambiente stimolante, genuinamente competitivo e orientato alla persone. In questo scenario il team building si colloca come metodologia di apprendimento basata sull’esperienza, che utilizza il gioco come metafora per accrescere le competenze personali e di team. Questa formula risulta essere indubbiamente vincente poiché sviluppandosi in un clima rilassato e al di fuori del rituale contesto lavorativo, permette alle persone in maniera del tutto naturale, di confrontarsi, esprimersi e conoscersi meglio, instaurando legami che avranno ripercussioni positive sul lavoro.